martedì 26 maggio 2015

Reddito di dignità! Per ridurre povertà e diseguaglianze e contrastare le mafie.

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili.

Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta.

Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato.  Chiediamo che entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il parlamento può  e deve prendere una decisione tanto semplice quanto storica.

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6 giugno: giornata nazionale della dignità e per il reddito

sabato 23 maggio 2015

Memoria e impegno

Sono trascorsi 23 anni da quel 23 Maggio a Capaci, quando l'ordigno nascosto dalla mafia sotto il manto dell'autostrada, su commissione di potenti mandanti rimasti ancora nell'ombra, spense la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca, degli agenti di scorta Di Cillo, Montinaro, Schifani. Vogliamo ricordare quella data, quei volti e quelle storie attraverso le tante iniziative organizzate nel Paese.


Desio (MB): L'antimafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

 

 

venerdì 22 maggio 2015

DDL Anticorruzione diventa Legge. Libera: "Una riforma che non poteva più attendere ma da completare"



"Una riforma che non poteva più attendere ma da completare: più nettezza per rescindere i legami tra mafia, corruzione e politica. Un testo che presenta aspetti positivi ma lacunoso in altri. Finalmente torna a essere perseguibile penalmente il falso in bilancio senza prevedere soglie e con la procedibilità d'ufficio, ma sarebbe stato bene accogliere l'emendamento che innalzava fino a sei anni le pene per le società non quotate, per permettere le intercettazioni. Importante sia il potenziamento dell'Autorità nazionale anticorruzione all'insegna della trasparenza e degli scambi di informazioni con la magistratura, che vanno a migliorare le sue azioni di controllo sia la restituzione del maltolto per accedere al patteggiamento e alla sospensione della pena. Inoltre l'aumento delle pene per i delitti di corruzione e criminalità organizzata può indirizzare il legislatore ad inasprire, mantenendo una giusta proporzione, anche quelle previste per il 416 ter, il voto di scambio politico mafioso. E' importante che all'aumento delle pene, che fungono da deterrente, si accompagnino certezza del diritto e maggiori garanzie di trasparenza nell'economia e nella finanza. "Inaccettabile se l'approvazione di questa norma comportasse un passo indietro sulla prescrizione al Senato, da cui arrivano notizie di gravi peggioramenti del testo e delude l'assenza di una norma sul whistleblowing, ossia la tutela di chi segnala casi di corruzione sul luogo di lavoro. Con la campagna Riparte il Futuro promossa insieme al Gruppo Abele sottoscritta da oltre un milione di cittadini continueremo a vigilare per tenere alta l'attenzione sui temi della lotta alla corruzione. In una nota Libera sul Ddl anticorruzione diventata legge con il voto alla Camera.  

Fonte

giovedì 14 maggio 2015

Reddito di dignità! Per ridurre povertà e diseguaglianze e contrastare le mafie.


Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili.

Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta.

Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato.  Chiediamo che entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il parlamento può  e deve prendere una decisione tanto semplice quanto storica.

Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è un supporto al reddito che garantisce una rete di sicurezza per chi non riesce a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi di sicurezza sociale adeguati.

Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è una misura necessaria per invertire la rotta della crisi, una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da ricatti e soprusi.

È una misura prevista già da tutti i paesi europei, con l’esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento Europeo ci chiede dal 16 ottobre 2010 di varare una legge che introduca un “reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva”. Sono passati cinque anni e nulla è successo.
Milioni di italiani/e non possono più aspettare.

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Finalmente anche nelle istituzioni si parla di reddito: il traguardo è più vicino.

 

 

venerdì 8 maggio 2015

VITTORIA! Stop vitalizio a deputati e i senatori condannati

Grazie alle vostre 520.000 firme, consegnate due giorni fa ai Presidenti Boldrini e Grasso, è stato fatto un grande passo in avanti. 
Dopo l'approvazione della delibera da parte degli Uffici di presidenza del Senato e della Camera infatti, non riceveranno più il vitalizio i deputati e i senatori condannati, in via definitiva, a pene superiori a due anni di reclusione per tutti i delitti di mafia e per tutti i delitti che vanno dal peculato alla concussione. 
Il vitalizio non sarà più erogato neanche ai parlamentari condannati a due anni di reclusione per tutti gli altri delitti che hanno una pena massima prevista di 6 anni. 
Si poteva fare meglio? Sicuramente sì, ad esempio introducendo l'abuso d'ufficio. Oppure inserendo reati con pena massima di 5 anni, per i quali scattano le intercettazioni telefoniche e ambientali, come pure abbiamo proposto. Poteva andare peggio? E' ancora più sicuro: se nemmeno questa delibera fosse stata approvata tutto sarebbe rimasto come prima. Con il vitalizio pagato a chi ha subito condanne definitive per reati gravi. 
Anche per quanto riguarda la riabilitazione, che è prevista dal Codice penale per tutti i cittadini e che viene decisa dal Tribunale di Sorveglianza, cioè dalla magistratura, Libera ha proposto che si modifichino gli articoli del Codice penale, prevedendo, come si farà per il patteggiamento, che non sia possibile la "riabilitazione" se non si è restituito almeno il maltolto. La battaglia continua ma un primo passo in avanti è stato fatto. 
È stata una lunga battaglia. Una battaglia durante la quale non vi siete limitati a firmare contribuendo a creare la più grande petizione della storia del web italiano, ma durante la quale avete costantemente condiviso gli aggiornamenti, reclutato nuovi firmatari, sollecitato con twitter i decisori, partecipato a dimostrazioni offline.
Grazie
Libera via Change.org

giovedì 7 maggio 2015

Video appello Luigi Ciotti: "Stop vitalizio ai politici condannati per mafia e corruzione". Oggi sit in alle 13.30 a Montecitorio

Oggi 7 maggio alle ore 13.30 Piazza Montecitorio Sit in di Riparte il futuro di Libera e Gruppo Abele. Scendi in piazza con noi per dire stop ai vitalizi ai condannati per mafia e corruzione.

In un video appello Don Luigi Ciotti si rivolge ai Parlamentari in vista della convocazione della decisione di oggi sull'abolizione dei vitalizi ai parlamentari condannati con sentenza definitiva per gravi reati.

“Dobbiamo cancellare una vergogna, una grave vergogna e dire insieme Via ai vitalizi per gli ex parlamentari condannati in via definitiva per mafia e corruzione. Dire basta è fondamentale per ricostruire un rapporto di fiducia verso le istituzioni democratiche che hanno bisogno di chiarezza e di trasparenza. Oggi piu' che mai. Sono 500 mila i cittadini che hanno assunto la loro parte di responsabilità firmando la petizione di Riparte il Futuro promossa da Libera e Gruppo Abele e che chiedono a voi parlamentari di assumervi la vostra parte di responsabilità. Insieme per cancellare questo privilegio assurdo per chi ha violato l’articolo 54 della Costituzione, che obbliga ogni cittadino a cui vengono affidate funzioni pubbliche di assolverle “con dignità e onore”. C'è bisogno di dare un segnale di coerenza, di assunzione di impegno forte di fronte ad un paese che è fortemente impoverito e che non puo' affrontare questa vergogna. Fate in fretta perchè abbiamo già perso troppo tempo".

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martedì 5 maggio 2015

Stop al vitalizio agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione


Basta una semplice modifica dei Regolamenti del Senato e della Camera per cancellare una vergogna: il pagamento dei vitalizi a senatori e deputati condannati in via definitiva per gravi reati, come mafia, corruzione, truffe con fondi pubblici e frodi fiscali. Riparte il futuro e più di mezzo milione di cittadini chiedono da tempo a gran voce che tutti i dipendenti pubblici e i rappresentanti politici siano chiamati a rispettare codici etici più efficaci e concretamente applicati.

Deputati e senatori sono chiamati a dare l’esempio, stabilendo la cessazione immediata di qualsiasi erogazione di denaro pubblico nei confronti di chi si è reso responsabile di questa vera e propria violazione dell’articolo 54 della Costituzione, secondo il  quale il mandato istituzionale va assolto “con disciplina  e onore”.
Firma ora per chiedere la sospensione di qualsiasi vitalizio ai politici condannati.





Riparte il futuro è una campagna promossa da Libera e Gruppo Abele.

www.riparteilfuturo.it

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