Fonte |
lunedì 23 maggio 2016
lunedì 9 maggio 2016
Peppino Impastato La verità uccisa due volte
Trent'anni fa l'omicidio del giovane di Cinisi commissionato dal boss Badalamenti
di Enrico Bellavia
La fine di Peppino, morto a 30 anni, il 9 maggio del 1978, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale di Cinisi nelle liste di Democrazia proletaria, impresse una decisa sterzata al corso della vita di chi gli sopravvisse. Di sua madre, Felicia Bartolotta e di suo fratello Giovanni, come di sua cognata Felicetta. Diventarono i custodi della sua memoria e insieme con Salvo Vitale e Umberto Santino, il fondatore del centro di documentazione antimafia, gli implacabili cacciatori di una verità evidente che in pochi intendevano riconoscere. Gli accusatori dei «Notissimi ignoti». Badalamenti, in primo luogo, il cui nome era stato indicato già dal palco nel primo comizio, tenuto due giorni dopo la scoperta del cadavere.
Ci sono voluti 23 anni perché Peppino Impastato diventasse con bollo di giustizia un morto di mafia. E quell´omicidio un delitto contro la parola. L´assassinio di un giornalista postumo. Perché Peppino fu iscritto all´albo professionale, quando finalmente Badalamenti, nel 1997, fu incriminato. Parlava Peppino. Parlava tanto in una Cinisi muta, sorda e cieca.
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giovedì 28 aprile 2016
Narcomafie
Secondo gli ultimi dati, sono almeno 70 i clan criminali che stanno accumulando ricchezze illecite attraverso il fenomeno dell'#usura,
per un giro d'affari stratosferico. Denaro liquido, estorto soprattutto
a imprenditori in difficoltà e facilmente riciclabile. Vent'anni fa, il
7 marzo, il Parlamento approvava di una legge, la 108, quella anti
usura, che ha dotato il Paese di una norma fondamentale. Su #Narcomafie raccontiamo questo lungo cammino e l'esperienza di #SosGiustizia con gli articoli di Marika Demaria e Francesca Rubino.
Per leggere i pezzi puoi acquistare la rivista in pdf o i singoli articoli a questo link: http://www.narcomafie.it/la-rivista/
1996-2016. Da vent'anni, in Italia, c'è una legge, la 109, che prevede il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti ai mafiosi. Su #Narcomafie dedichiamo ampio spazio a questo anniversario speciale, con 8 pagine affidate a Tatiana Giannone, dell'ufficio beni confiscati di Libera Contro le Mafie
Per leggere i pezzi puoi acquistare la rivista in pdf o i singoli articoli a questo link: http://www.narcomafie.it/la-rivista/
1996-2016. Da vent'anni, in Italia, c'è una legge, la 109, che prevede il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti ai mafiosi. Su #Narcomafie dedichiamo ampio spazio a questo anniversario speciale, con 8 pagine affidate a Tatiana Giannone, dell'ufficio beni confiscati di Libera Contro le Mafie
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Per abbonamenti o per copie cartacee: abbonamenti@gruppoabele.org oppure redazione@narcomafie.it
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domenica 24 aprile 2016
L'impegno e la formazione di E!State Liberi, pronti a scendere in campo?
Estate 2016: campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie
Migliaia di giovani scelgono ogni estate di fare un'esperienza di
impegno e di formazione sui terreni e i beni confiscati alle mafie ed
ora gestiti dalle cooperative sociali e dalle associazioni. Segno di una
volontà diffusa di essere "protagonisti" e di voler tradurre i valori in impegno, con azioni concrete, di responsabilità e di condivisione.
L'obiettivo
principale dei campi sui beni confiscati alle mafie è quello di
diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e sulla
giustizia sociale, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura
della violenza, del privilegio e del ricatto. Si conosce e si realizza
con questa esperienza una realtà sociale ed economica fondata sulla
pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. Caratteristica
fondamentale di E!State Liberi è l'approfondimento e lo studio del
fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di
mafia, le istituzioni e gli operatori delle cooperative sociali e delle
associazioni che gestiscono i beni confiscati. L'esperienza dei campi di
volontariato ha tre momenti di attività diversificate: le attività
agricole o di risistemazione del bene, la formazione e l'incontro con il
territorio per uno scambio interculturale.
E!State Liberi! è la rappresentazione più efficace della memoria che diventa impegno,
è il segno tangibile del cambiamento necessario che si deve
contrapporre alla "mafiosità materiale e culturale" dilagante nei nostri
territori.
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venerdì 8 aprile 2016
La sedicenne Chiara porta Peppino Impastato a Italia's got Talent
Mentre a 'Porta a Porta' andava in onda
Salvo Riina, figlio del boss Totò, suscitando polemiche e la diserzione
di Bersani, nel programma 'Italia's got Talent' Chiara Perreca, sedici
anni di Bacoli provincia di Napoli, ha dedicato il suo monologo alla
figura di "un uomo vittima di mafia", Peppino Impastato. La quarta
puntata di audizioni, andato in onda ieri sera su TV8 (canale 8 del
digitale terrestre), su Sky Uno/ 1 HD e su Sky On Demand è stata vista
da 2 milioni 222 mila spettatori medi.
Il video
Il video
lunedì 21 marzo 2016
Messina, la giornata di "Libera" contro la mafia con don Ciotti
Piu' di 350 mila persone in tutta Italia, da Nord a Sud, hanno ricordato oggi, 21 marzo, primo giorno di primavera, le vittime innocenti delle mafie e sollecitato un impegno maggiore delle istituzioni e della societa' contro le mafie e la corruzione con iniziative realizzate in oltre duemila luoghi del Paese, dalle carceri alle fabbriche, dalle scuole all'universita', dalle parrocchie alle sedi delle associazioni dove, alle 11, in simultanea sono stati letti gli oltre 900 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Sono i numeri della XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico. Dagli oltre 30 mila di Messina, piazza principale della manifestazione, agli 8 mila di Reggio Emilia, piu' di 10 mila a Torino, 40 mila a Napoli, 15 mila ad Aversa. E poi Firenze, Imperia, Fano, Roma, Sestu, in provincia di Cagliari. "Da questo popolo - ha detto Luigi Ciotti, presidente di Libera - arriva un messaggio forte. Costruiamo ponti di memoria e luoghi di impegno ovunque per sottolineare la trasversalita' delle cose positive, ma anche delle presenze criminali mafiose. Abbiamo bisogno di un'opera quotidiana di cittadini responsabili capaci di tradurre la domanda di cambiamento in forza di cambiamento.
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venerdì 11 marzo 2016
Imperia 21 Marzo 2016
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Mattina
Concentramento cortei:
ore 9:00 Piazza Roma (Imperia - Porto Maurizio)
ore 9:00 Piazza della Stazione di Oneglia (Imperia - Oneglia)
ore 9:30 Partenza dei due cortei
ore 10:30 arrivo dei due cortei presso il Parco Urbano (al di là del "ponte di legno")
ore 11:00 inizio della Lettura dei Nomi delle Vittime innocenti
ore 12:00 collegamento radiofonico con Messina
ore 9:00 Piazza Roma (Imperia - Porto Maurizio)
ore 9:00 Piazza della Stazione di Oneglia (Imperia - Oneglia)
ore 9:30 Partenza dei due cortei
ore 10:30 arrivo dei due cortei presso il Parco Urbano (al di là del "ponte di legno")
ore 11:00 inizio della Lettura dei Nomi delle Vittime innocenti
ore 12:00 collegamento radiofonico con Messina
Pomeriggio
Aula Magna - ore 15:15: Seminario "Mafie in Liguria: facciamo il punto"
con gli interventi di Michele Di Lecce, già Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Genova, di Grazia Pradella, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Imperia, e di Roberto Cavallone, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia.
Aula "L" - ore 15:30: Proiezione gratuita di "Lea. Il coraggio di opporsi" (2015) di Marco Tullio Giordana
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AI SEMINARI
PER CHI LO DESIDERERÀ, VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE AL SEMINARIO
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domenica 6 marzo 2016
"Sono Cosa Nostra"
Documentario di Simone Aleandri, racconta le esperienze dei beni confiscati lungo tutto il territorio italiano. Realizzato per celebrare i 20 anni dalla legge 109/96, sarà trasmesso domenica sera alle 23,30 su Rai1.
lunedì 15 febbraio 2016
Nella cascina confiscata alla mafia pronti ad allevare pesci e coltivare ortaggi con l'acquaponica
BOSCO MARENGO (AL) - Cascina Saetta, il primo bene confiscato alle mafie in provincia di Alessandria è pronto a sperimentare l'acquaponica. A frazione Donna, a Bosco Marengo, sorgeranno degli impianti che permettono di allevare pesci, filtrare dagli scarti l'acqua delle vasche e utilizzarla poi per coltivare ortaggi. Una tipologia di allevamento mista ad agricoltura sostenibile, ha spiegato Carlo Piccini, referente provinciale di Libera, già sperimentata in altre parti del mondo e che la Fao ha in particolare sostenuto a Gaza, finanziando un centinaio di questi impianti "a bassissimo consumo ma a grande produttività". "Vedremo se funzionerà anche alle nostre latitudini" ha aggiunto il referente di Libera.
Quello avviato dall'Associazione Parcival grazie al sostegno della Fondazione Social è infatti "un progetto pilota" ma l'obiettivo è di far partire anche corsi di formazione professionale, magari rivolti a disoccupati o persone affette da disabilità interessati a sperimentare questo settore, e creare così possibili sbocchi lavorativi. Le attrezzature verranno intanto installate a primavera e poi si avvierà il primo ciclo produttivo.
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Quello avviato dall'Associazione Parcival grazie al sostegno della Fondazione Social è infatti "un progetto pilota" ma l'obiettivo è di far partire anche corsi di formazione professionale, magari rivolti a disoccupati o persone affette da disabilità interessati a sperimentare questo settore, e creare così possibili sbocchi lavorativi. Le attrezzature verranno intanto installate a primavera e poi si avvierà il primo ciclo produttivo.
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lunedì 16 novembre 2015
La cena per i venti di Libera
La Ristorazione Sociale |
Parte del direttivo delle Valliriunite: Delfina, Stefano e Lele |
Cena ottima e abbondante |
Maria Rita Rossa, il sindaco di Alessandria in versione fotografa |
E tu... di che pasta sei? |
sabato 7 novembre 2015
E tu... di che pasta sei?
Il presidio Anna Pace di Alessandria, in
collaborazione con Coompany e l'Associazione Parcival, vi invita ad una
cena di raccolta fondi per Libera in occasione della manifestazione
"Venti Liberi" del 14-15 novembre p.v., che si svolgerà in tutte le
città d'Italia con cene, banchetti, incontri e spettacoli.
Ad Alessandria, alle ore 20, presso la Ristorazione Sociale, cena di raccolta fondi per Libera, con gli SPAGHETTONI ARTIGIANALI "Venti Liberi".
Un'occasione importante per sostenere l'impegno comune per una società più giusta e solidale, che ci rende tutti protagonisti di un cambiamento da fare subito e da fare assieme.
E tu... di che pasta sei?
Quella di Libera, nata nel 1995 per dare concretezza a una speranza: liberare l'Italia dalle mafie e dalla corruzione.
Una pasta libera. Libera dal malaffare, innanzitutto. Una pasta fatta da chi vuol dare un contributo al bene comune e lavora per restituire la terra e i suoi frutti alla collettività, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini. Una pasta che ha il sapore di libertà, resistente alle mafie e alla corruzione. Una pasta che arriva sulle tavole degli italiani per risvegliare le coscienze. e per gustare del buon cibo!!!
Sostieni!
Info e prenotazioni: 3669390927
annapace.alessandria@liber apiemonte.it
Ad Alessandria, alle ore 20, presso la Ristorazione Sociale, cena di raccolta fondi per Libera, con gli SPAGHETTONI ARTIGIANALI "Venti Liberi".
Un'occasione importante per sostenere l'impegno comune per una società più giusta e solidale, che ci rende tutti protagonisti di un cambiamento da fare subito e da fare assieme.
E tu... di che pasta sei?
Quella di Libera, nata nel 1995 per dare concretezza a una speranza: liberare l'Italia dalle mafie e dalla corruzione.
Una pasta libera. Libera dal malaffare, innanzitutto. Una pasta fatta da chi vuol dare un contributo al bene comune e lavora per restituire la terra e i suoi frutti alla collettività, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini. Una pasta che ha il sapore di libertà, resistente alle mafie e alla corruzione. Una pasta che arriva sulle tavole degli italiani per risvegliare le coscienze. e per gustare del buon cibo!!!
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Info e prenotazioni: 3669390927
annapace.alessandria@liber
sabato 31 ottobre 2015
Quindici, spari contro la villa bunker trasformata in un maglificio da Libera
Colpi fucile alla vigilia
dell'inaugurazione con don Ciotti di Villa "100Quindici passi". Il
viceministro Bubbico ad Avellino: "Lo Stato c'è"
di CRISTINA ZAGARIAHanno fatto saltare la scritta "Bene riscattato alla camorra e restituito all'Italia" a colpi di pallettoni. Un colpo per ogni lettera. Colpi di rabbia e impotenza. Siamo a Quindici paesino dell'Avellinese, con poco più di 2000 abitanti. Qui la legalità fa paura a chi crede da sempre di poter "comandare". "CentoQuindici passi" fanno paura a chi non vuole perdere un simbolo. E la camorra, alza la testa, attacca Libera e il maglificio del riscatto, con una raffica di colpi sparati nel silenzio della notte.
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mercoledì 30 settembre 2015
Discorso di don Luigi Ciotti per la commemorazione di Pietro Ingrao
Una vita felice, fedele agli ideali di gioventù
Ingrao ha avuto una vita piena, intensa, felice, come sono le vite che realizzano gli ideali della gioventù.
Quell'amicizia nata in una piazza
Ci siamo incontrati in occasioni di iniziative pubbliche quando era presidente della Camera, negli anni Settanta. Ma una conoscenza più profonda - oso dire, un'amicizia - nascerà più tardi. Posso indicare una data: il 3 aprile 1999, giorno della grande manifestazione di Roma contro i bombardamenti della Nato a Belgrado. Dopo aver parlato dal palco, ci ritrovammo a farlo tra noi, a lungo, mentre la piazza poco a poco si svuotava. Da quel giorno la mia stima e il mio affetto per lui non hanno fatto che crescere.E un altro ricordo, il 20 giugno 2004, giorno del saluto a Tom Benetollo. Quel ritrovarci nella sede dell'Arci e scambiarci tanti dubbi, domande, interrogativi sul senso della vita e della morte...
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Ingrao ha avuto una vita piena, intensa, felice, come sono le vite che realizzano gli ideali della gioventù.
Quell'amicizia nata in una piazza
Ci siamo incontrati in occasioni di iniziative pubbliche quando era presidente della Camera, negli anni Settanta. Ma una conoscenza più profonda - oso dire, un'amicizia - nascerà più tardi. Posso indicare una data: il 3 aprile 1999, giorno della grande manifestazione di Roma contro i bombardamenti della Nato a Belgrado. Dopo aver parlato dal palco, ci ritrovammo a farlo tra noi, a lungo, mentre la piazza poco a poco si svuotava. Da quel giorno la mia stima e il mio affetto per lui non hanno fatto che crescere.E un altro ricordo, il 20 giugno 2004, giorno del saluto a Tom Benetollo. Quel ritrovarci nella sede dell'Arci e scambiarci tanti dubbi, domande, interrogativi sul senso della vita e della morte...
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giovedì 17 settembre 2015
Ai Giovedì Culturali si parla della lotta alla criminalità organizzata
Giovedì 17 settembre a Cultura e Sviluppo il magistrato Antonello
Ardituro, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy
Bindi, il vicepresidente emerito della Corte costituzionale Fernanda
Contri, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Alessandria Mario D’Onofrio e il costituzionalista Renato Balduzzi
ALESSANDRIA – Riprendono il 17 settembre, le conferenze dei Giovedì Culturali all'associazione Cultura e Sviluppo. A partire dal libro del magistrato Antonello Ardituro sulla lotta alla camorra, Lo Stato non ha vinto. La camorra oltre i Casalesi (Laterza, Roma-Bari 2015), scritto in collaborazione con Dario Del Porto, giornalista de La Repubblica, si rifletterà e si dibatterà sulle conseguenze della diffusione in tutto il Paese della criminalità organizzata rispetto alla tenuta della vita democratica e all’attuazione della legalità costituzionale.
Insieme all’autore del libro, magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura interverranno Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Fernanda Contri, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, Mario D’Onofrio, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria. Introdurrà l’incontro e modererà il dibattito con il pubblico il professor Renato Balduzzi, costituzionalista e componente del Consiglio superiore della magistratura. L'incontro è organizzato in collaborazione con il Comitato per la Difesa della Costituzione, attivo anche nella provincia di Alessandria.
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ALESSANDRIA – Riprendono il 17 settembre, le conferenze dei Giovedì Culturali all'associazione Cultura e Sviluppo. A partire dal libro del magistrato Antonello Ardituro sulla lotta alla camorra, Lo Stato non ha vinto. La camorra oltre i Casalesi (Laterza, Roma-Bari 2015), scritto in collaborazione con Dario Del Porto, giornalista de La Repubblica, si rifletterà e si dibatterà sulle conseguenze della diffusione in tutto il Paese della criminalità organizzata rispetto alla tenuta della vita democratica e all’attuazione della legalità costituzionale.
Insieme all’autore del libro, magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura interverranno Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Fernanda Contri, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, Mario D’Onofrio, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria. Introdurrà l’incontro e modererà il dibattito con il pubblico il professor Renato Balduzzi, costituzionalista e componente del Consiglio superiore della magistratura. L'incontro è organizzato in collaborazione con il Comitato per la Difesa della Costituzione, attivo anche nella provincia di Alessandria.
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domenica 13 settembre 2015
La mafia dell’antimafia e i meriti di Telejato e Pino Maniaci
A Palermo sta succedendo un bordello. Quando tra gli indagati c’è un
presidente di una sezione del tribunale (in questo caso Silvana Saguto
che si occupa di misure di prevenzione) significa che qualcosa di odioso
sta accadendo: arricchirsi sui beni confiscati è un tradimento triplo:
alla legge, all’etica e a Pio La Torre.
Eppure questa storia che riempi i giornali è stata raccontata per la prima volta da Pino Maniaci e la sua piccola Telejato. E non ho potuto non ricordarlo in questo articolo:
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Eppure questa storia che riempi i giornali è stata raccontata per la prima volta da Pino Maniaci e la sua piccola Telejato. E non ho potuto non ricordarlo in questo articolo:
Eppure ricordo benissimo i sorrisini che accompagnavano le denunce di Pino Maniaci come se in fondo un giornalista così poco pettinato, così puzzolente di sigarette e fuori dall’antimafia borghese avesse una credibilità tutta da dimostrare. Non bastano le minacce, non bastano le inchieste: nel salotto buono dell’antimafia ci entri solo se hai imparato le buone maniere, le cortesie istituzionali e la moderazione. Mica per niente uno come Peppino Impastato ci avrebbe pisciato sopra all’antimafia di maniera che va forte in questi anni. E anche Pino Maniaci, certamente. Ora che l’indagine è in corso (ed è “terribilmente seria” come ci dice qualcuno dagli uffici appena perquisiti nel Tribunale di Palermo) partirà la solita litania dei contriti che piangeranno lacrime di polistirolo.
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