BOSCO MARENGO (AL) - Cascina Saetta un esempio concreto di come applicare l'enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Lo ha sostenuto ieri il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, presente in provincia per visitare il primo bene del territorio confiscato alle mafie, in frazione Donna di Bosco Marengo. Qui l'associazione Parcival gestisce un impianto di acquaponica, un sistema che sostiene su due livelli distinti le coltivazioni di ortaggi come prezzemolo, basilico, pomodori e peperoni insieme a un acquario con gamberoni e pesci rossi. Sono proprio le deiezioni dei pesci a concimare le piante, consumando poca energia e acqua, da cambiare solo ogni sei mesi. "Nell'enciclica del Papa si sostiene la capacità di trovare strumenti nuovi per dare cibo a tutti" ha detto Don Ciotti "ricordo che l'80% dei semi nel mondo è in mano a cinque multinazionale e che negli ultimi anni il 60% degli ecosistemi è saltato. 500 milioni di piccoli agricoltori sono stati spazzati via" ha detto don Ciotti. Dal 2010 Cascina Saetta è diventata un baluardo della legalità ed è stata simbolicamente liberata ieri con l'alzabandiera dopo il discorso di Roberto Saetta, il figlio del giudice Antonino Saetta, morto in un attentato nel 1988 insieme all'altro figlio Stefano.
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