"Un passo in avanti fondamentale, un provvedimento necessario che va a
colmare una lacuna dell'attuale legislazione italiana sul caporalato.
Oggi il fenomeno del caporalato e dell'intermediazione illecita di
manodopera non riguarda solamente alcuni territori del Sud ma è in
crescita ed è esteso ormai in tutta Italia. I numeri e le storie di
negazione della dignità delle persone - contenute nei rapporti annuali
sulle agromafie - impongono uno scatto in più da parte di tutti. La
riforma approvata compie dei passi in avanti notevoli perchè rafforza
gli strumenti di contrasto civili e penali, colpendo i patrimoni con la
confisca dei beni accumulati illecitamente .Per la prima volta, inoltre,
si estendono le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del
delitto di caporalato. considerata la omogeneità dell'offesa e la
frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche
vittima di sfruttamento del lavoro. Le vittime sono però non solo
persone migranti (come il giovane albanese Hiso Telaray) ma anche donne
italiane come Paola Clemente, la bracciante di 49 anni morta nei campi
il 13 luglio dello scorso anno mentre era al lavoro in un vigneto ad
Andria.
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