venerdì 20 settembre 2019

Libera aderisce a Puliamo il Mondo di Legambiente

Dal 20 al 22 settembre appuntamenti in tutta Italia con le associazioni che si occupano di migranti, comunità straniere, detenuti, discriminazione di genere e orientamento sessuale contro i pregiudizi che inquinano il Paese.




Legambiente dedica, anche quest’anno, una parte delle iniziative di Puliamo il Mondo all’abbattimento dei pregiudizi e delle tante discriminazioni sociali da cui sarebbe bello, sano e lungimirante ripulire città e territori del nostro Paese.
Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Portata in Italia nel 1993 da Legambiente, che ne ha assunto il ruolo di comitato organizzatore, è presente su tutto il territorio nazionale grazie all’instancabile lavoro di oltre 1.000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che da 26 anni organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati, istituzioni locali e aziende.



Lo storico fine settimana della campagna ambientalista sulla corretta gestione dei rifiuti e sulla promozione dell’economia circolare - previsto dal 20 al 22 settembre 2019 - sarà anche un impegno all’insegna dell’ecologia umana, per l’inclusione sociale e la rimozione delle barriere culturali, contro le paure che ci impediscono di costruire relazioni di comunità. Sono state organizzate infatti numerose attività di pulizia con le associazioni che si occupano di migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale, insieme a scolaresche, gruppi scout e non solo.
 

Libera ha aderito all'iniziativa di Legambiente per un Puliamo il Mondo all’insegna di una migliore qualità della vita per tutti.

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giovedì 9 maggio 2019

Quarantuno anni fa l'uccisione di Peppino Impastato, eroe siciliano della lotta alla mafia

La storia del militante della sinistra extraparlamentare assassinato a Cinisi il 9 maggio del 1978



Ricorre oggi il 41° anniversario della morte di Giuseppe "Peppino" Impastato, il giornalista di Cinisi che denunciò i crimini della mafia locale e che, il 9 maggio 1978, fu barbaramente ucciso. Un delitto di mafia che Cosa Nostra cercò di mascherare come un attentato terroristico (nello stesso nefasto giorno per l'Italia fu rinvenuto a Roma il cadavere di Aldo Moro), grazie anche alla complicità  di numerose persone che hanno impedito l' accertamento della verità.
I depistaggi sulla morte di Impastato furono riconosciuti nella sentenza di condanna a 30 anni emessa dai giudici della corte d'assise il 5 marzo 2001 nei confronti del boss Vito Palazzolo, che era già deceduto, accusato di essere il mandante del delitto. Una tesi ribadita un anno dopo dal pm Franca Imbergamo durante la requisitoria del processo che si è conclusa con la condanna a 30 anni anche per un altro boss, Gaetano Badalamenti, che all'epoca era detenuto negli Stati Uniti per traffico di stupefacenti. Per l'uccisione di Impastato sono stati celebrati due processi, ognuno con un solo imputato. In entrambi è emersa «una sconcertante sequela di omissioni, ritardi, negligenze e approssimazioni nella raccolta delle prove», ed ancora «un sistematico travisamento dei dati di fatto e delle informazioni raccolte durante i primi accertamenti investigativi».

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sabato 13 aprile 2019

Arka di Noé: un dossier sul Terzo Valico

Arka di Noè” è l’inchiesta condotta dalla Procura di Genova, conclusa nell’ottobre del 2016, che ha portato all’accusa, nei confronti di vari soggetti orbitanti attorno al sistema degli appalti, relativi alla realizzazione del TAV del Terzo valico, di aver pilotato gare pubbliche per un valore complessivo di oltre 324 milioni di Euro.
Le ipotesi di reato colpiscono pubblici ufficiali facenti parte del General Contractor (responsabile della realizzazione dell’opera) e imprenditori che avevano vinto appalti e commesse per milioni di euro.
Gli inquirenti ipotizzano reati che vanno dalla corruzione alla concussione fino ad arrivare alla turbativa d’asta. Contestazioni molto gravi riscontrate negli appalti di un’opera tanto discussa, costosa e finanziata da denaro pubblico.

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mercoledì 3 aprile 2019

Nuovi arrivi e nuove bellissime maglie...

...in vendita presso la Bottega del Mondo di Equazione in via Paolo da Novi n.51 a Novi Ligure

Fonte

giovedì 21 marzo 2019

Mafia: corteo di Libera a Padova. "Siamo 50 mila"

In testa corteo don Ciotti, De Raho e parenti delle vittime

È arrivato in Prato della Valle il grande corteo antimafia organizzato a Padova da Libera e Avviso Pubblico. La piazza è piena e secondo le forze dell'ordine i manifestanti sono circa 30 mila, 50 mila per gli organizzatori. Letti i nomi di 1.111 vittime di mafia. "Sono 50 mila le persone che stanno sfilando per le strade di Padova - afferma l'associazione Libera - Un paese, circa un milione di persone, che in questi giorni in Italia e in Europa, Africa e America Latina si sono mobilitati in oltre 4000 luoghi, parrocchie, associazioni, scuole, università, nelle carceri, negli uffici pubblici, nelle stazioni, nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie per la 24ma Giornata dell'impegno e della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".
In testa al corteo i familiari delle vittime di mafia, con le loro foto in mano, don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. Dietro di loro il prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Sergio Giordani, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.Tra i partecipanti, anche l'ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e Maurizio Landini, segretario della Cgil. Dagli altoparlanti vengono scanditi i nomi delle vittime innocenti di mafia. Il corteo si concluderà in Prato della Valle con l'intervento di don Ciotti.
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mercoledì 6 marzo 2019

venerdì 15 febbraio 2019

Sarà a Novara la manifestazione regionale contro le mafie

Appuntamento il 21 marzo: dallo stadio Piola alle 9,30 la partenza del corteo diretto in piazza Martiri



Nel 2017 l’evento si è svolto a Verbania

Quest’anno il Piemonte ha scelto Novara per celebrare il 21 marzo la ventiquattresima «Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie». Il corteo, promosso dal coordinamento di Libera, partirà alle 9 con ritrovo allo stadio Silvio Piola di viale Kennedy, all’insegna del motto «Passaggio a NordEst. Orizzonti di giustizia sociale».L’obiettivo degli organizzatori è quello di accendere i riflettori sul territorio novarese, un territorio di confine finora mai coinvolto direttamente in operazioni antimafia (pur essendoci novaresi condannati per associazione o concorso esterno in altre province), e sollecitare l’attenzione dei cittadini e le istituzioni su fenomeni e reati spesso vicini alla malavita organizzata, come l’usura, le estorsioni, la tratta a scopo di prostituzione. Molti di questi reati riguardano il mondo delle cave e il settore movimento terra, ambito in cui nel 2010 si è consumato un omicidio che ha segnato la svolta nella percezione della presenza criminale nell’opinione pubblica locale.

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venerdì 18 gennaio 2019

Case e terreni delle mafie tra Novese e Tortonese: ecco dove sono.

Sono beni confiscati ai boss di Cosa Nostra e della 'ndrangheta mai riutilizzati per scopi sociali: sono ad Albera Ligure, Cassano, Sant'Agata, Bosco Marengo, Tortona e Sale, dove sabato Libera organizza un flash mob per la loro assegnazione ai cittadini.


La quasi totalità dei beni immobili confiscati dalla Stato alle mafie, Cosa Nostra e ‘ndrangheta in particolare, in provincia di Alessandria non sono mai stati riassegnati per un loro riutilizzo a scopi sociali. L’unica eccezione è cascina Saetta, a Bosco Marengo, confiscata nel 2005 al boss mafioso Rosario Caci e dove dopo anni di battaglie, è stata avviata un’attività di acquacoltura, cioè per la produzione di crostacei e gamberi. Per il resto, tutto è fermo. Secondo il sito http://geobeni.liberapiemonte.it, molti dei beni confiscati risultano essere tra Novese e Tortonese. Ad Albera Ligure, in Val Borbera, dal 2013 appartengono allo Stato un appartamento e due terreni confiscati dal settembre del 2013 dal tribunale di Alessandria. A Bosco Marengo, oltre a cascina Saetta, ci sono anche tre abitazioni e due altri edifici confiscati per una quota del 33%. E’ un terreno agricolo, invece, il bene confiscato a Cassano Spinola, intestato a R.m, sempre secondo il sito di Libera. A Sant’Agata Fossili, in frazione Giusulana, lo Stato si è preso sei abitazioni, confiscate per una quota del 50%, ad A.L., nel 2009 dal Tribunale di Caltanissetta.

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venerdì 4 gennaio 2019

martedì 20 novembre 2018

Mafia, Libera lancia Confiscati Bene 2.0: il portale della roba sottratta ai boss

La piattaforma -  basata su tecnologie open source - ha lo scopo di raccogliere e fornire open data completi, fruibili, aggiornati, tanto sul bene quanto sulla sua destinazione, in una sorta di "monitoraggio civico"


Ci sono ville, appartamenti, ma anche palazzi di pregio e autorimesse: sono i 14.874 gli immobili confiscati alle mafie e che in base alla legge possono essere riutilizzati a fini sociali. Da oggi i dati di questi beni sono raccolti sul portale ‘Confiscati Bene 2.0‘, realizzato dall’associazione Libera con la collaborazione di OnData e fondazione Tim e presentato oggi a Roma.
Grazie alla legge 109 del 1996, i beni confiscati, una volta sottratti alle organizzazioni criminali, vengono riutilizzati a fini sociali assegnandoli a soggetti (associazioni, cooperative, Comuni, Province e Regioni) in grado di restituirli alla collettività per valorizzarli e riqualificare il contesto culturale, sociale e urbano del territorio.
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lunedì 3 settembre 2018

Domenica 16 settembre





Gianna Timossi (tel. 3335246342), 
Giorgio Ravazzi (tel 3455985122)



Per informazioni e iscrizioni: noviligure@cai.it



Per chi NON è socio CAI : petruzzelli.novi@liberapiemonte.it



sabato 5 maggio 2018

venerdì 27 aprile 2018

Domenica 6 maggio


Il 6 maggio camminata nel parco del Po-Orba con una guida ambientale, pranzo e visita a Cascina Saetta con i suoi impianti di acqua ponica che ci verranno raccontati e visita al complesso monumentale di S.Croce. Non esitate, partrcipate numerosi alla ricca giornata .
Info e prenotazioni
nwp.alessandria@gmail.com

sabato 24 marzo 2018

Con Libera estate sui terreni confiscati

Esperienza di viaggio nelle terre un tempo in mano alle mafie

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Sono state aperte le iscrizioni di E!State Liberi!, i campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie promossi da Libera per un'estate di formazione per tanti giovani sui temi dell'antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso una settimana di vita di campo, immersi in esperienze di corresponsabilità, condivisione e continuità all'insegna della lotta alle mafie e la corruzione. Fino a settembre, ragazzi, studenti, giovani e adulti, gruppi, potranno partecipare ad un'esperienza di impegno civile con i campi sui terreni e beni che una volta appartenevano ai boss delle principali organizzazioni criminali. Dalla Piana di Gioia Tauro sulle proprietà confiscate ai Piromalli, alle terre un tempo appartenenti a Brusca e Riina nel corleonese, passando per la Puglia sulle tenute che erano della famiglia Screti e delle altre famiglie mafiose della Sacra Corona Unita, ai beni del clan casalesi nel casertano fino al tesoro nascosto della Ndrangheta in Lombardia e Piemonte. Una possibilità concreta - spiega Libera - per impegnare una settimana della propria estate in un'esperienza di viaggio nei terreni e nelle proprietà un tempo dei boss e oggi riutilizzati per finalità sociali da associazioni e cooperative, per partecipare ed approfondire.


    Diverse le tipologie dei campi: per singoli, per gruppi, per minorenni, per famiglie, i campi tematici e i campi aziendali.

(...)

 
Per maggiori informazioni: www.libera.it; estateliberi@libera.it, Tel. 06/69770347-35-45-42

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